Strana città Mosca: spocchiosa e petulante come tutte le grosse città. Ti riempie la testa di chiacchiere e gli occhi di brillantini, ma se la guardi da vicino noti subito lo sporco sotto le unghie e l’odore di biancheria sporca.
Prezzi carissimi, traffico micidiale, insegne luminose come si vedono solo nelle foto giapponesi e palazzi storici che ti lasciano a bocca aperta. Le grandi città le ho sempre odiate, e Mosca non penso farebbe differenza.
Sono rimasto meravigliato dallo sfoggio di lusso: sulle nostre spiagge si raccontano cose favolose riguardo alle spese dei russi in vacanza, e posso confermare che in quanto a spreco non scherzano affatto. Il comunismo qui, se mai c’è stato, sembra definitivamente scomparso. Purtroppo, come spesso mi capita, mi devo accontentare di una rapida impressione visiva dato che, pur essendo la quarta volta che ci vengo, sono riuscito a vedere bene solo le sale riunioni delle gigantesche aziende statali, e i giovanissimi funzionari che pretendono di insegnarti come gira il mondo dall’alto della loro assoluta ignoranza.
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