Degradare o non degradare

Mi affascina il contemplare come una notizia possa, in un breve volgere di tempo, diventare il suo esatto contrario. È successo per la legge approvata il ventuno dicembre scorso, in particolare un emendamento prima oggetto di critiche che lo volevano liberticida e oscurantista, e dopo meno di un mese bollato come libertino ai limiti della decenza.
Ebbi già modo di osservare come questa norma fosse come minimo confusa, quindi non mi meraviglio che ogni parte possa usarla a proprio vantaggio. In tutta questa storia mi rimane tuttavia un grosso interrogativo. Il signor Enzo Mazza, presidente della Federazione dell’industria musicale italiana, afferma: “La legge non ci preoccupa perché sappiamo già come sarà il decreto che fisserà i paletti”. Perchè nessuno gli ha chiesto da dove gli viene questa certezza?

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