Ieri sera ho visto per la prima volta questo capolavoro di Fellini e ne sono rimasto letteralmente affascinato. Solitamente noi tentiamo di interpretare i nostri sogni attraverso esempi reali, mentre Fellini esegue l’operazione esattamente opposta: rappresentare la realtà attraverso visioni oniriche. E ci riesce benissimo, tanto che la realtà che esprime acquista una profondità che ricordo in pochi altri capolavori del cinema o della letteratura.
Tre sono gli episodi che più mi hanno colpito: la scena delle terme, con la grottesca carica dei vecchietti accompagnata dalla Cavalcata delle Valchirie, quella dell’harem, alla visione della quale sfido qualsiasi uomo a non volersi immedesimare nello straordinario Mastroianni, ed infine la discussione in macchina con l’eterea Claudia Cardinale, a cui uno stralunato regista si rivolge così:
Saresti capace […] di scegliere una cosa,
una cosa sola, di essere fedele a quella
e riuscire a farla diventare la ragione della tua vita?
Una cosa che raccolga tutto, che diventi tutto
proprio perchè è la tua fedeltà
che la fa diventare infinita.
Riuscireste a trovare una migliore descrizione della vita?
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