Ieri non sono andato a votare per il segretario del nuovo Partito Democratico. Non mi riconosco in questo nuovo partito, principalmente per due ragioni.
La prima e più importante è che, mentre non è chiaro cosa vorranno fare, è invece chiarissimo cosa non faranno:
- non faranno pagare più tasse a chi ha i soldi
- non ridimensioneranno il precariato lavorativo
- non affronteranno il problema dell’immigrazione con metodi diversi dalla repressione poliziesca
- non ridurranno i costi della politica
- non aumenteranno la "rispettabilità" della politica (politici condannati, privilegi ingiustificati etc.)
- non risolveranno il problema del conflitto di interessi in ambito politico
- non risolveranno il problema dei monopoli dell’informazione
ed altre amenità. In poche parole butteranno nel cesso gran parte del programma politico che ha portato Prodi alla Presidenza del Consiglio.
La seconda sta tutta dentro l’incipit del regolamento delle elezioni:
È indetta per il 14 ottobre 2007 l’elezione dei componenti della Assemblea Costituente Nazionale e, in collegamento con essi, del Segretario politico nazionale del Partito Democratico.
Qualcuno sa qualcosa dell’elezione dell’Assemblea? Niente! Non c’è niente sul sito delle elezioni, non ne hanno parlato i giornali, mentre sappiamo tutto, dal numero di scarpe al nome del gatto, dei candidati a Guida del Partito. Che differenza c’è tra questa concezione della politica e quella del Berlusca? Cosa ci sarebbe di democratico nell’elezione del nuovo Líder Máximo che poi prenderà decisioni per conto nostro?
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