Il prezzo della sopravvivenza per i gruppi auto USA

Il Financia Times dell’undici Dicembre scorso pubblica due interessanti articoli sull’intervento del governo USA in favore delle case automobilistiche, che sancisce uno storico ritorno dello stato assitenziale. Ho deciso che li tradurrò entrambi, cominciando da quello sulle norme che regoleranno gli aiuti, lontane anni luce da quelle che i nostri governi concedono alle industrie nostrane:

Il progetto di legge per il salvataggio di General Motors e Chrysler creerà un nuovo limite massimo di coinvolgimento del governo degli Stati Uniti nel settore automobilistico.
Le seguenti misure sono state illustrate in un testo approvato dalla Camera dei Rappresentanti prima di essere inviato al Senato per l’approvazione il prossimo Giovedi. Le disposizioni potrebbero cambiare o essere eliminate nel testo definitivo.
L0 zar dell’auto
Il presidente nominerà una o più persone per sorvegliare l’erogazione dei prestiti e facilitare l’accordo sui piani di ristrutturazione con i sindacati, i fornitori, i commercianti e gli altri costruttori.
Descritto nella proposta come l’incaricato del presidente, lo zar dell’auto avrà ampi poteri per esaminare libri e registri. Egli può proibire qualsiasi accordo di valore superiore ai cento milioni di dollari che sia “in contrasto o pregiudizievole per la redditività a lungo termine (della società)”.
Termini del prestito
Il progetto di legge prevede prestiti di emergenza per un totale di quattordici miliardi di dollari con scadenza a sette anni. L’interesse è fissato al cinque percento per i primi cinque anni, e al nove percento per i restanti.
Il governo riceverà mandati per azioni senza diritto di voto, azioni privilegiate  e azioni con diritto di voto. In quest’ultimo caso, il diritto di voto non dovrebbe essere esercitato. I mandati avranno un valore del 20 per cento dei prestiti concessi.
I prestiti sono “superiori e prioritari” a tutti  gli altri debiti e obblighi delle case automobilistiche, mettendo il governo al primo posto tra i creditori di Detroit.
Diversi consulenti legali di aziende hanno avertito che questo potrebbe suscitare proteste per  la presunta violazione del Quinto emendamento della Costituzione americana. I creditori il cui titolo fosse subordinato dal  governo potrebbero obiettare che i loro contratti sono stati violati.
Salario dei dirigenti
Per tutta la durata del prestito non verrà riconosciuto alcun bonus o altro incentivo ai 25 dirigenti più pagati delle società. Sono anche vietati accordi di buonuscita.
Le società che beneficiano dei prestiti non possono inoltre avere aerei privati in proprietà o in leasing. Gli aerei aziendali esistenti devono essere venduti.
I direttori generali di Detroit hanno già convenuto di lavorare gratuitamente.
Rick Wagoner della GM e Alan Mulally della Ford la scorsa settimana hanno accettato un salario di un dollaro nel caso utilizzassero gli aiuti federali. Bob Nardelli della Chrysler già guadagna un dollaro all’anno.
GM e Ford hanno anche informato la settimana scorsa di aver messo in vendita gli aviogetti aziendali.
Dividendi
Il pagamento di dividendi è vietato fino a quando i prestiti saranno rimborsati.
Fino a quando le finanze delle case automobilistiche non miglioreranno il punto sarà controverso.
La Ford non paga dividendi dal 2006, e GM sospeso il il pagamento dei suoi nel mese di luglio.
Cerberus Capital Management, proprietario della Chrysler, ha affermato che rinuncerà a qualsiasi vantaggio derivante dai fondi federali per il salvataggio.
Leggi antitrust
Nell’esecuzione dei loro piani di ristrutturazione, le case automobilistiche e le altre parti interessate saranno esenti dalle leggi antitrust statunitensi. Questa disposizione potrebbe agevolare una fusione tra GM e Chrysler, o una più stretta cooperazione sulla tecnologia dei veicoli tra i tre gruppi di Detroit.
Autoveicoli più ecologici
Il progetto di legge prevede che i costruttori di auto debbano includere l’efficienza energetica nei loro piani di sviluppo aziendale. Essi dovranno dimostrare la loro capacità di rispettare i limiti di consumi ed emissioni inqionanti, e “di avviare la produzione nazionale di veicoli a tecnologia avanzata”.
Alcuni tra i Democratici avevano sperato di utilizzare il pacchetto di aiuti per stimolare Detroit a produrre veicoli con carburanti alternativi. Ma il testo della legge è abbastanza vago che tutte e tre le maggiori case automobilistiche probabilmente riusciranno ad evitarlo.
Cosa accadrà ora?
Entro il 1 ° gennaio, lo zar dell’auto  deve elaborare un metodo per valutare l’avanzamento dei piani di ristrutturazione presentati al Congresso da ogni costruttore. Ogni 45 giorni verranno presentate le relazioni sui progressi compiuti.
Ogni costruttore deve presentare il suo piano il 31 marzo, con un massimo di 30 giorni di proroga. Il piano deve “raggiungere e sostenere la redditività a lungo termine, l’efficienza energetica e la competitività a livello internazionale”.
Lo zar dell’auto può approvare i piani soltanto se essi soddisfano i criteri fissati, che include la capacità della società di rimborsare tutti i prestiti. Le case automobilistiche sono anche tenute ad ottenere “un mix di prodotto e una struttura dei costi che sia competitiva nel mercato degli Stati Uniti”. In mancanza di un piano accettabile, lo zar deve inviare un richiamo o annullare il prestito entro 30 giorni. Il funzionario deve riferire al Congresso ogni trimestre sulla capacità dei destinatari di “continuare l’attività e procedere con processi di ristrutturazione che ripristinino […] la  sostenibilità finanziaria “.

John Reed, Bernard Simon and Julie MacIntosh, 11 Dicembre 2008

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