Dopo l’esperienza del settantasette, finita la stagione dell’emergenza, la cultura antagonista che caratterizzò un decennio scomparve di colpo, dimenticata o addirittura negata dagli stessi protagonisti. In questo libro Persichetti e Scalzone ci aiutano a comprendere i motivi di questa rimozione e l’anomalia che da allora l’Italia ha incorporato e che ha pesantemente influenzato la vita politica fino ai giorni nostri.
Gli appassionati discorsi e le analisi politiche che allora sentii in tante assemblee, e che proseguivano fin dentro i bar o nelle case, divennero di colpo tabù, e coloro che li avevano messi in pratica, i compagni che sbagliano, isolati come moderni appestati.
E per cancellare l’errore di avere anche noi, con loro, pensato che un’altro mondo era possibile, accettammo di buon grado una giustizia d’emergenza che venne incorporata dal nostro diritto, per poi rivoltarsi contro i suoi stessi creatori durante la stagione di Tangentopoli.
Dopo quasi trent’anni la legislazione che allora venne creata permette orrori come i fatti del G8 di Genova e costringe in galera o in esilio tanta parte della gioventù che allora sognò una società diversa, compresi gli autori di questa opera.
Ed oggi che molti vorrebbero creare ulteriori mezzi repressivi per contrastare i nuovi barbari, forse servirebbe ripensare agli effetti di quella repressione per comprendere chi vince e chi perde a questo gioco.
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