Generazione di fenomeni

Questa sera la trasmissione Popline di Radio Popolare aveva come argomento lo sfogo di Prodi contro le pressioni corporative subite per modificare la legge finanziaria a vantaggio di questo o quel gruppo di interessi.

Mi ha molto colpito l’intervento di Paolo Rumiz, giornalista autore di un diario di viaggio di cui vi ho già parlato, il quale si scaglia contro questo comportamento platealmente egoista. Un egoismo che proviene da quelle generazioni del dopoguerra che hanno sperimentato una delle più forti riprese economiche in assoluto e che hanno conosciuto un picco di ricchezza e di benessere mai eguagliato e che probabilmente non lo sarà nemmeno in futuro, visto che le prossime generazioni, è ormai sicuro, guadagneranno meno dei loro genitori.

Le ultime generazioni, a cui ho anch’io la fortuna di appartenere, hanno dilapidato tutta la ricchezza accumulata, consumato risorse enormi senza il minimo pensiero per il domani. Rifiutano anche solo il pensiero di diminuire di poco il livello di vita e sembrano non conoscere più parole come solidarietà o aiuto.

Dall’altra parte abbiamo, non so se come causa o conseguenza, una classe politica che non sa indicarci un obiettivo comune, che non riesce a farci ritornare un popolo come quello che, uscito da uno dei più terribili conflitti, era in grado di tendere la mano a perfetti sconosciuti ed a lavorare con un rigore morale ammirabile. Anche il nostro Prodi fallisce nello scopo di mostrarci la via e, troppo preoccupato di mantenere la posizione, si fà trascinare qui e là come una marionetta.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *