Sono rimasto discretamente sconvolto dalla notizia del rapimento di Stefano avvenuto a Mosca, e della sua successiva liberazione a Bryansk. Ho lavorato con lui in diverse occasioni ed è stato sempre piacevole, cosa abbastanza rara per mia esperienza. Sono felice che stia bene e spero riuscirà a superare questo momento buio.
Ho sempre considerato la Russia una posto abbbastanza duro, so per esperienza che per uno straniero la sicurezza non è mai una cosa scontata e bisogna sempre ponderare dove e con chi muoversi. Stefano però era in Russia da tempo, parla correntemente la lingua e ha anche acquisito la nazionalità. Anche per l’esperienza che lui ha quello che gli è successo non è una cosa che ci si potrebbe aspettare.
Mi chiedo se questo abbia a che fare con un decadimento della Russia dovuto alla guerra e all’isolamento internazionale, per lo meno di una parte importante del mondo. Incidentalmente noto che il posto dove è stato liberato non è distante da dove sono stati catturati le persone accusate dell’attentato alla Crocus City Hall.
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