Gli investitori in ostaggio

Sono tornato questa notte dalla mia zingarata in giro per il Friuli, e tra le altre cose notevoli che ho visto c’è stato un’articolo di Marco Onado letto sul Piccolo di Gorizia il 30 Agosto intitolato, di cui purtroppo non sono riuscito a portarmi via una copia. L’articolo descrive, in termini semplici, come le banche abbiano creato mezzi finanziari in quantità industriali con l’evidente scopo di trasferire il loro rischio, generato da prestiti che possiamo definire allegri, su una clientela composta molte volte da piccoli risparmiatori.

Marco ci spiega come oggi il totale delle operazioni finanziarie superi di 11 volte il valore delle merci reali, misurate con il PIL. Una buona parte di questo valore è costituito da nuovi prodotti finanziari, la maggior parte a rischio elevato, con cui le banche trasferiscono il rischio generato dai loro crediti, molto spesso difficilmente esigibili, su risparmiatori che pensano di sottoscrivere fondi sicuri, mentre invece si rendono partecipi di operazioni finanziarie ad alto rischio. Come potete immaginare fino a che tutto funziona bene le banche e i risparmiatori si dividono profitti finanziari anche importanti, ma quando inizia il maltempo questa condivisione cessa e tutti i debiti finiscono sulle spalle degli investitori.

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