Solitamente diffido dell’applicazione dei principi economici a campi che normalmente non rientrano nel loro ambito, come i sentimenti, le speranze, le idee o la conoscenza, perchè ciò può favorire la trasformazione di questi fenomeni da beni a merci. In questo caso però il ragionamento di Ugo mi sembra centrato e sufficientemente equilibrato.
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