Ogni giorno scopro nuovi ostacoli che la Cina sembra mettersi davanti per complicarsi le cose.
L’ultima mi è successa mentre stavo lavorando allo sviluppo di questo sito. Ho configurato WSL2 sul PC con Win10, installato Ubuntu 24.04 e poi con successo installato e configurato Docker per sviluppare in ambiente WordPress.
Dopo tutti questi sforzi mi accorgo che l’hub Cinese di Docker è giù! Dicono che da diverso tempo già l’accesso era difficoltoso, ma da Giugno non risponde proprio più. Fortunatamente esitono dei siti mirror che funzionano, ma ovviamente si rischia di non avere sempre gli ultimi aggiornamenti.
Questa tecnologia sembra essere molto apprezzata ultimamente da molti sviluppatori software che possono creare e condividere ambienti di sviluppo con meno risorse hardware e più flessibilità rispetto ad altre soluzioni come installazioni di server o macchine virtuali. A parte il caso personale, questo fatto complicherà la vita non solo di sviluppatori singoli ma anche di enti di ricerca o aziende.
Molto probilmente questo problema è un effetto della politica di censura che il governo sta portando avanti da molti anni con restrizioni sempre maggiori al traffico internet attaverso la sua frontiera. Per effetto del grande firewall costruito dal governo ogni espatriato come me in Cina sa che molti siti sono bloccati, e per molti altri l’accesso è difficoltoso.
Alle volte basta poco, anche un articolo come questo, e il sito internet viene bloccato come è già successo a molti giornali o anche blog di privati.
Qui si impara presto che per sopravvivere diventa indispensabile utilizzare una VPN. Senza di questa operazioni semplici come prenotare un aereo o una stanza di albergo o pagare online con servizi non cinesi possono diventare praticamente impossibili.
Tutto questo a mio avviso danneggia in primo luogo la Cina, deprimendone l’economia. Ma a chi conduce la baracca sembra più importante il controllo che il benessere.
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