Stefano segnala un interessante articolo del Los Angeles Times che propone una tassa sul copyright, equiparabile ad altre tasse di proprietà già esistenti. L’autore osserva come la propietà intellettuale, oggetto immateriale, sia oggi trattata a tutti gli effetti come una proprietà reale, anche se a differenza degli oggetti materiali non ha costi di materia prima o di manutenzione, e dura virtualmente in eterno.
L’applicazione di una tassa di proprietà, oltre a costituire un utile gettito per l’erario, avrebbe il benefico effetto di scoraggiare il mantenimento del copyright quando andasse scemando l’interesse per l’opera la quale, diventando di pubblico dominio, potrebbe promuovere il progresso delle scienze e delle arti.
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