Bene ha fatto oggi Beppe Grillo a segnalare l’articolo di Fidel Castro in cui il Líder Máximo avverte che il tanto incensato biodiesel ridurrà alla fame i paesi più poveri. Il nostro ecologismo peloso in realtà è una scusa per non ammettere che stiamo consumando troppo, e che potremo continuare a farlo solo sottraendo risorse ai paesi più poveri
Come ha evidenziato con sufficiente chiarezza anche Lester Brown nel suo Plan B 2.0 la produzione di biodiesel, che nel duemilacinque costituiva il due percento del consumo mondiale di combustibili per autotrazione, sta rapidamente aumentando e arriverà presto il momento in cui i paesi più poveri dovranno decidere se utilizzare la terra per sfamare il popolo o per produrre biofuels con cui pagare i loro debiti.
Già oggi molti paesi scelgono di dedicare le loro terre alla produzione carne per esportazione piuttosto che produrre vegetali. Se consideriamo che:
- il rapporto tra le proteine animali prodotte per acro di terra e quelle vegetali è circa uno a dieci;
- il rapporto tra i consumi di acqua per proteine prodotte, animali e vegetali, è cinquanta a uno;
- la quantità di proteine che utilizziamo, tolte ossa, pelle e frattaglie varie, è un frazione di quella prodotta;
- il consumo annuale di carne pro-capite dei pesi ricchi è passato dai circa quindici chili del dopoguerra ai novanta chili attuali (centoventi negli Stati Uniti);
potete ben capire il livello della competizione esistente oggi tra il nostro stomaco e quello degli abitanti del terzo mondo.
La stessa competizione, probabilmente di dimensioni più ampie, avverrà a breve tra i nostri Porsche Cayenne e gli stessi stomaci già menzionati.
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