Pessimismo e fastidio

Sembra che durante i festeggiamenti per il centesimo numero di Nova si sia sviluppato un bel dibattito, che ha avuto come coda un altrettanto interessante articolo di Luca Chiattaro.

L’argomento del contendere è un pessimismo che io definirei compiacente, che oggi troviamo in molti discorsi fatti da esperti anche illuminati, contrapposto ad un ottimismo considerato da molti infantile. Dico compiacente in quanto agevola un vittimismo che ci porta ad affrontare le situazioni per emergenze, cosa che richiede uno sforzo intellettuale inferiore all’analisi del sistema complesso in cui ci troviamo a giocare.
Durante gli ultimi cinque anni ho speso buona parte del mio tempo a studiare argomenti economici inerenti alla sostenibilità della nostra civiltà, e posso dire che con quello che ho appreso sono ora molto più ottimista di prima riguardo alle nostre sorti, anche se più consapevole dei rischi a cui andiamo incontro. Se molti acquisissero la stessa consapevolezza sono convinto che ci troveremo molto più vicini alla soluzione di quanto ci portino i discorsi di tante cassandre.

Commenti

2 risposte a “Pessimismo e fastidio”

  1. mi sembra che concordi sostanzialmente con me sull’ottimismo della volontà, o sbaglio?

  2. Mmmh! Pensavo di essere stato meno criptico 😉 Concordo pienamente, nel senso che che la volontà di agire (bene) deriva da una serenità d’animo che solo l’ottimismo può darci.

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