Quando ho visto la scena dei parenti delle vittime della Thyssen di Torino all’uscita del tribunale che ha rinviato ha giudizio i dirigenti della fabbrica mi è venuta in mente una parola: osceno. Osceno come l’accostamento di articoli in prima pagina del Manifesto, dove casualmente accanto a quello che plaude alla decisione dei giudici di Torino c’è un’articolo in cui si parla di giustizia e si stigmatizza la “tentazione di vendetta sociale da infliggere con condanne esemplari“. Oppure osceno come la conclusione dell’articolo del Sole 24 Ore sui fatti della Thyssen Krupp, dove si dice che i dirigenti, in fondo, le prescrizioni dell’ASL le avevano applicate.
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