Il Partito Pirata ed il network Frontiere Digitali hanno diffuso una lettera indirizzata ai candidati alle prossime elezioni politiche in cui affrontano i principali argomenti che oggi contrappongono il comune cittadino alle grandi società di capitali, molte delle quali a carattere multinazionale. I concetti principali espressi nel documento sono l’equilibrio tra gli interessi dei vari attori coinvolti: operatori economici, utenti, autori e società civile, e l’accesso a tutto quanto è assimilabile a cultura o tecnologia anche per chi non possiede sufficienti mezzi economici.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a livello internazionale al fiorire di leggi che limitano sempre più le libertà personali degli individui per agevolare il guadagno economico di aziende sempre più irresponsabili e deresponsabilizzate nei confronti della società civile.
A questi grossi potentati economici, molto spesso riuniti in lobby, viene infatti concesso di sfruttare a fini di lucro ambiti culturali e tecnologici che in altre epoche storiche erano considerati patrimonio comune, senza obbligarli a restituire alcuna contropartita, se non un generico progresso economico che però oggi ci appare sempre meno generalizzato nei risultati e sempre più orientato ad obiettivi che favoriscono le lobby stesse.
Il risultato è che oggi la durata del diritto di autore può essere superiore ai cento anni, può essere proibito fotografare opere d’arte esposte in spazi pubblici, e impedita la produzione e distribuzione di farmaci che possono salvare decine di migliaia di persone.
È quindi importante promuovere iniziative come questa che cercano di promuovere, in questo caso sensibilizzando la politica, un riequilibrio tra la remunerazione di pochi e gli interessi della stragrande maggioranza.
Lascia un commento