Essere donna in un paese arabo, essere donna ed essere araba, una condizione da noi occidentali oggi fortemente stereotipata come simbolo di oppressione e segregazione. Eppure la realtà non è mai così netta, ma offre molti chiaroscuri, solo intravisti da me durante le mie frequentazioni in paesi arabi. L’autrice di Donne nel Deserto, Hanan al-Shaykh offre uno sguardo dall’interno di queste zone in penombra attraverso la storia di quattro donne.
Il libro si apre con l’immagine di Suhà, libanese lauerata, che si nasconde nei cartoni del supermercato dove lavora per non essere scoperta dai guardiani, dato che alle donne è proibito lavorare. A questa realtà ne vengono poi sovrapposte altre: Nur, ricca e corrotta beduina, Suzanne, americana in cerca di una nuova vita, e Tamar, povera donna turca.
Queste atmosfere mi hanno richiamato alla mente molte situazioni che ho vissuto senza comprendere, da maschio occidentale, quando incontravo donne arabe a Doha o ad Isfahan.
Le loro storie si annodano e si sciolgono tra di loro mostrando tutta la varietà di emozioni, complicità e senzazioni che possono nascere tra donne in quella situazione. E ne esce un mondo complesso, vissuto ora come un caldo e sicuro nido ora come uno scuro ed oppressivo cartone di supermercato.
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