Mi ha fatto una forte impressione la puntata di W l’Italia diretta di ieri sera. Il bravo Riccardo Iacona ci ha accompagnato tra gli uffici di una Giustizia e di uno Stato chiaramente assenti o rinunciatari. Ma quello che ha reso evidente la vittoria del potere mafioso in quell’area è stata la piazza desolatamente vuota. in cui le telecamere potevano solo inquadrare l’unica sedia dell’intervistato di turno o le due macchine, una di polizia e una dei carabinieri, evidentemente fuori contesto.
La trasmissione voleva ricordare come dopo meno di due anni dall’uccisione di un rappresentante dello Stato, il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, quasi nessuno si occupi più della vicenda e il processo si trascini in un tribunale, quello di Locri, che assomiglia più ad un edificio dell’Iraq in guerra che il tribunale di una delle 8 grandi potenze mondiali.
Il giudice De Magistris di Catanzaro evidenzia come i funzionari statali siano costretti ad acquistare con i propri soldi la benzina e le riparazioni delle auto di servizio. I dipendenti della procura di Locri mostrano come manchi loro la carta, i mezzi materiali e financo il personale per svolgere il loro lavoro. Il sostituto procuratore della Procura di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ha detto con amarezza che macchine dei carabinieri o polizia come quelle che facevano bella mostra di sè davanti alle telecamere non si erano mai viste in Calabria, dove le auto dello Stato sono vecchie di decenni e con manutenzione carente.
Durante la precedente puntata Iacona si è occupato di Camorra, in una Napoli altrettanto disastrata. Ma in quella puntata abbiamo visto un folla di persone assembrarsi davanti alle luci delle telecamere, magari solo per curiosità o per farsi notare, ma la gente guardava e ascoltava. Il vuoto totale nella piazza di Locri, il fatto che non un rappresentante locale, un’associazione o un singolo cittadino volesse mostrare la sua faccia davanti alle telecamere significa una cosa sola: potere assoluto.
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