Su Le Monde Diplomatique di Novembre la brava giornalista Martine Bulard scrive:
Non solo Pechino ha conservato strumenti d’intervento pubblico, ma la sua crescita è ancorata alla produzione e alla ricerca, il che non è poco. Infatti, la crisi sistemica che colpisce gli Stati uniti e i paesi europei prova che sul lungo periodo non si possono svincolare i servizi e la finanza dalla produzione materiale.
C’è chi lo scriveva già tredici anni fa, e non è difficile da condividere visto che nello stesso numero del giornale si legge che nel 2007 gli scambi finanziari sono stati mediamente quarantacinque volte il valore del prodotto interno lordo mondiale.
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