L’altro giorno mia figlia mi ha chiesto di aiutarla a crackare un programma per computer. Quello che più mi ha dato fastidio è stato il fatto che programma e crack gli sono stati consegnati da un professore per svolgere dei compiti a casa, mentre esiste un’alternativa open source che esegue esattamente le stesse funzioni.
La mia reazione, di cui sarei rimasto stupito solo pochi anni fa, è stato un netto rifiuto e l’avvio di una filippica al termine della quale ho trovato stampato sulla faccia di mia figlia l’espressione di chi si trova a fronteggiare un pazzo.
Sicuramente non sono la persona da prendere ad esempio per quanto riguarda il rispetto del diritto di autore. Da bravo smanettone in passato ho, diciamo così, interpretato in modo allegro le normative in vigore, su cui in questo blog ho più volte espresso le mie perplessità. Devo dire però che da quando ho cominciato ad usare programmi open source la necessità di scontrarmi con queste normative è diminuita sempre più fino a scomparire del tutto.
Ora non pretendo di moralizzare il resto del mondo, ma penso che almeno chi ha il compito di educare dovrebbe sforzarsi di rispettare le leggi. I nostri giovani vengono oggi anche troppo sollecitati a non rispettarle, anche da molti esempi illustri tra chi queste regole le decide.
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